una generazione nuova

Non c’è laicità senza fede

Un movimento di natura popolare per
“… la testimonianza e la collaborazione dei fedeli laici nelle più diverse situazioni in cui sono in gioco l’autentica qualità umana della vita nella società.

In particolar modo, ribadisco la necessità e l’urgenza della formazione evangelica e dell’accompagnamento pastorale di

una nuova generazione di cattolici impegnati nella politica.”

Benedetto XVI, Città del Vaticano 15 nov. 2008

SAN TOMMASO MORO

IL RIFERIMENTO – (“devo tutto al Vangelo ed alla Rerum Novarum”)

La nota espressione del Servo di Dio don Luigi Sturzo (il piu grande politico italiano di sempre) “devo tutto al Vangelo ed alla Rerum Novarum” rivela la umiltà e la ubbidienza del Sacerdote di Caltagirone. La santità di vita di Sturzo, che siamo chiamati ad imitare, resta una via da seguire anche nel 2013 : la santità è sempre attuale.

E sempre attuale è il Vangelo, così come l’Insegnamento della Chiesa Corpo Mistico di Cristo. Ineludili perciò le chiare indicazioni evangeliche che la Chiesa pone ad ogni battezzato con i suoi Documenti.

E’ il caso della NOTA DOTTRINALE circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica (qui il testo integrale:  https://liberiefortibrindisi.wordpress.com/2012/11/19/la-nota-dottrinale-documento-fondamentale-per-un-cattolico-in-politica-testo-integrale/ ) : fare politica “tradendo” queste vincolanti indicazioni è totalmente sbagliato e scorretto, ovviamente per un cattolico. 

NOTA

AMMINISTRATIVE 2013 – Il commento di Dario Piccininni

Romano, trentottenne, cattolico: il dottor Dario Piccininni è il Vice Segretario Nazionale di PLF
Romano, trentottenne, cattolico: il dottor Dario Piccininni è il Vice Segretario Nazionale di PLF

I dati che emergono da queste elezioni amministrative, ma che erano già emersi alle politiche, mi sembrano abbastanza chiari. Primo: non è più tempo che i cattolici continuino a presentarsi divisi, sparsi nelle varie liste, facendosi “contare” inutilmente, con la conseguenza di essere irrilevanti ovunque.

Secondo: manca una progettualità, una visione di società, una visione politica a lungo termine e quindi in generale, si preferisce optare, come spesso accade, per il male minore piuttosto che per il bene maggiore.

E’ il momento questo di iniziare ad unire le forze, a ricompattare il mondo cattolico dal basso, con una modalità opposta a quella di Todi 1 e 2, non calata dall’alto, ma condivisa con il popolo.

Ovviamente, ciò non vuol dire costituire un partito di soli cattolici, ma un soggetto aperto agli uomini e donne di buona volontà con cui condividere prima la stessa concezione della vita da cui ne discende la comune visione della politica. Per far questo occorre una “conversione”?

Non credo, si tratta solo di prendere atto della fine dei partiti con relativi leaders di riferimento e con coraggio ritrovarsi tutti nella stessa barca che punta in un’unica direzione: l’autentico Bene comune.

Dario Piccininni