PUGLIA – Gruppo consiliare di NCD-Nuovo Centrodestra. Ci sono anche Friolo e Caroppo

L'avvocato Friolo, di Torre Santa Susanna (Brindisi) è uno dei Consiglieri regionali aderiti al Nuovo Centrodestra
L’avvocato Friolo, di Torre Santa Susanna (Brindisi) è uno dei quattro Consiglieri regionali aderiti al Nuovo Centrodestra

Gran fermento in tutta Italia dentro ed attorno alla nuova casa dei moderati. Abbiamo già riferito della adesione di Massimo Ferrarese, già Presidente della provincia di Brindisi. E sempre dal tacco dello Stivale giungono novità: nel consiglio regionale della Puglia, infatti,  sono ben quattro i consiglieri che hanno scelto di aderire a NCD, il Nuovo centro destra di Alfano. La presentazione del gruppo è stata fissata per venerdì prossimo.

Ne faranno parte Andrea Caroppo proveniente da La Puglia Prima di Tutto, Antonio Camporeale, Maurizio Friolo e Domi Lanzilotta provenienti dal Pdl che, dopo la fuoriuscita degli alfaniani, resterà con 15 componenti compreso il presidente. Restando in Puglia occorre riferire della particolarmente delicata la situazione di Brindisi: nel Capoluogo adriatico, infatti, la giunta di centro sinistra guidata dal Sindaco Consales è nell’occhio del ciclone per alcune inchieste giudiziarie che coinvolgono non solo il primo cittadino ma anche altri politici ed ex amministratori di centro sinistra. Il Pd locale, partito di Consales, è spaccato ed in fibrillazione e potrebbero giungere le dimissioni con conseguente scioglimento e rinnovo del Consiglio Comunale di Brindisi nel 2014.

cosimo de matteis

 

LA GIOIA DEL VANGELO – La prima Enciclica di Papa Francesco: “Evangelii Gaudium”

La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. In questa Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata da questa gioia e indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni.
La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. In questa Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata da questa gioia e indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni.

Brindisi, è un coro unanime: “Consales dimettiti”

E’ oramai un vero e proprio coro. Indipendentemente da certe lettureCONSALES PD BR giornalistiche (che piu che indiscrezioni contengono auspici. Il solito difetto di confondere la realtà coi propri sogni) che dipingono scenari foschi all’interno del Pd –è evidente trattarsi di un regolamento di conti interno che va avanti da quando esistono certe testate- ci sono dei comunicati, delle prese di posizione di pressoché tutti i partiti.

E la richiesta è una sola: dimissioni. Abbiamo già riportato, fra le altre, le posizioni espresse dal centrodestra, da “Sviluppo e Lavoro” (il movimento politico di Giovanni Brigante). Ora registriamo anche le chiare prese di posizione di altre due forze politiche: Rifondazione Comunista e “Si Democrazia” ovvero il movimento politico dell’Avvocato Roberto Fusco consigliere comunale d’opposizione e già candidato sindaco. Li proponiamo integralmente:

Si Democrazia:si è riunito il Movimento di Sì Democrazia per valutare gli ultimi avvenimenti che hanno riguardato il Sindaco della Città di Brindisi. Il Movimento, a prescindere da ogni ulteriore valutazione dei fatti, ancora in corso di accertamento, ha confermato il giudizio già più volte espresso di inadeguatezza amministrativa e ha deciso di chiedere al Sindaco Consales un atto di responsabilità: un passo indietro nell’interesse dell’intera città.”

Rifondazione Comunista: “già il 2 ottobre 2012, in una lettera aperta al Sindaco Consales,  abbiamo denunciato l’inopportunità’ delle dichiarazioni del sindaco rispetto all’evento Brindisi capitale dell’ antimafia e all’avviso di garanzia all’assessore Cannalire. Affermammo la necessità per i rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni di una specchiata ed incontrovertibile etica pubblica.  Il 15 febbraio 2013 sottolineammo l’opportunità’ delle dimissioni del Sindaco Consales  per le vicende poco chiare sugli  affidamenti alla Motumus e alla News Sas, che  gli portarono  la notifica di un avviso di garanzia per una ipotesi di abuso di ufficio

Oggi   le ipotesi di reato contenute nell’avviso di garanzia, notificato  sempre al sindaco,  sono  riciclaggio, ricettazione e abuso d’ufficio. Le dimissioni più che opportune sono necessarie, già durante le elezioni amministrative denunciammo che era in atto  un forte processo degenerativo politico ed etico che insieme al degrado economico, ambientale  e sociale  stava devastando l’intera citta’. I magistrati faranno il loro corso con i tempi che li competono, ma è necessario quanto prima frenare il degrado e porre rimedio a questa sorta di separazione incredibile tra politica e cittadinanza.”

 

NCD – La presentazione dei Gruppi Parlamentari

Il nostro è un grande progetto che farà grande il centrodestra. Abbiamo la grande ambizione di far vincere il centrodestra con i nostri valori e i nostri programmi. Il nostro sarà il movimento politico del merito, di chi ha consenso sul territorio. Abbiamo una grande nave, ma nessuno l’ha portata qui, la stiamo costruendo insieme. Non c’è vento che impedisca la navigazione. Siamo un grande equipaggio che oggi prende il largo. Buon vento a tutti!

ALFANO, ROMA 23 NOVEMBRE 2013

Chiusura dell’Anno della Fede: una riflessione di Mons. Fisichella

Rino.fisichella
Monsignor Rino Fisichella, autore di queste riflessioni, è presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Venne nominato da S.S. Benedetto XVI

Tre segni in modo particolare desiderano evidenziare il valore di questo momento. In primo luogo, l’esposizione delle reliquie di san Pietro. L’ Anno della fede è stato pensato come un pellegrinaggio alla Tomba di Pietro. I pellegrini si sono fermati presso quella Tomba e hanno professato la fede, segno dell’unità della Chiesa e sintesi del contenuto di quanto crediamo. La recita del Credo imparato a memoria, tra l’altro, desiderava accompagnare i cristiani come la loro preghiera quotidiana, per sostenere la testimonianza nel mondo. Era giusto, quindi, che la Chiesa vivesse a conclusione di questo Anno un momento particolare. Per la prima volta, saranno esposte le reliquie dell’Apostolo. Pietro era stato chiamato dal Signore a confermare i fratelli nella fede.

Intorno al Successore di Pietro, ma quasi in presenza fisica del primo degli apostoli, a cui si deve con Paolo la fondazione di questa Chiesa di Roma, saremo chiamati a professare ancora una volta con convinzione e forza la nostra fede. Un ulteriore segno sarà la consegna da parte di Papa Francesco della sua Esortazione Apostolica Evangelii gaudium . E’ un impegno che la Chiesa è chiamata ad assumere. Credere significa anche partecipare ad altri la gioia dell’incontro con Cristo. L’Esortazione del Papa, quindi, diventa una missione che viene affidata a ogni battezzato per farsi evangelizzatore. Simbolicamente, il Papa consegnerà la sua Lettera a un vescovo, a un sacerdote e a un diacono scelti tra i più giovani ad essere ordinati; provengono rispettivamente dalla Lettonia, Tanzania e Australia.

Ci saranno poi dei religiosi e religiose e seguiranno rappresentanti di ogni evento di questo Anno della fede : dei cresimati, un seminarista e una novizia, una famiglia, dei catechisti, un non vedente – a cui il Papa consegnerà la sua Lettera in Cd-rom tale da essere riprodotta in forma auditiva – dei giovani, delle confraternite, dei movimenti. Abbiamo aggiunto due espressioni rappresentative per l’alto valore che possiedono: degli artisti per far evincere il valore della bellezza come forma privilegiata di evangelizzazione; sarà presente per questo Etsuro Sotoo, scultore giapponese famoso per la sua collaborazione alla Sagrada Família e Anna Gulak giovane pittrice polacca. Inoltre, due rappresentanti del giornalismo per attestare il grande impegno e promozione che svolgono quanti si dedicano a questo servizio, che rappresenta sempre più una nuova forma di cultura con cui la Chiesa sente l’urgenza di confrontarsi e di sentirsi aiutata e sostenuta nell’opera di evangelizzazione. Insomma, una presenza che non si ferma dinanzi ai confini dei popoli, ma ancora una volta intende esprimere l’universalità del popolo di Dio.

Questi 36 rappresentanti provengono da 18 Paesi diversi e sono comunque espressione dei cinque continenti. Un terzo segno sarà il gesto di carità a favore della popolazione filippina di Haiyan. La fede senza le opere è nulla. Papa Francesco ha ripetuto quotidianamente durante questi mesi quanto sia decisivo vivere la fede toccando la “carne” di Cristo nei poveri e nei sofferenti. E’ per questo motivo che, uniti a tante altre realtà che in questi giorni si stanno facendo interpreti della solidarietà comune, verrà compiuta durante la celebrazione della santa Eucaristia una colletta, come contributo dei pellegrini per l’ Anno della fede ai tanti fratelli e sorelle che sono stati toccati dalla calamità e versano in situazioni di profondo bisogno. Dai celebranti ai fedeli si compirà quindi una raccolta in denaro, come un segno di partecipazione concreta e solidale con quanti condividono la stessa fede e versano in situazioni di estremo bisogno. Un gesto con il quale Papa Francesco si farà ulteriormente presente presso questa popolazione con il suo affetto e la carità dei fedeli.

CHIUSURA ANNO DELLA FEDE LOGOLa Santa Messa di Chiusura dell’Anno della Fede sarà celebrata domenica 24 novembre, festività di Cristo Re dell’Universo, in Piazza San Pietro alle ore 10.30.

BIGLIETTI
Per partecipare non è richiesta l’iscrizione, ma sarà comunque necessario munirsi del biglietto che consentirà l’accesso alla Piazza.
I biglietti si potranno ritirare gratuitamente a partire da lunedì 18 novembre presso il Centro di Accoglienza dei Pellegrini, in Via della Conciliazione 7 (vedi qui a destra l’orario di apertura).

CONCELEBRAZIONE
I sacerdoti che desiderano concelebrare sono pregati di farne richiesta inviando una email all’indirizzo registration@annusfidei.va indicando nome, cognome, diocesi o istituto.
Anche i vescovi sono vivamente invitati a segnalare la propria intenzione di concelebrare, scrivendo allo stesso indirizzo email (registration@annusfidei.va) e indicando nome, cognome e diocesi.

 

www.vatican.va

Alfano, Ferrarese e la costruzione del Nuovo Centrodestra

Mentre a Roma si svolge la presentazione dei gruppi parlamentari del Nuovo MASSIMO FERRARESECentrodestra (LEGGI QUI) a Brindisi si discute del ruolo che Massimo Ferrarese ricoprirà nel Ncd. Non è un mistero, infatti, che l’imprenditore francavillese già Presidente della Provincia, ha avuto un incontro proprio nell’Urbe col vice Premier e leader del Nuovo Centrodestra. Alfano avrebbe affidato a Ferrarese la organizzazione in Terra di Brindisi del nuovo partito. Lo stesso Ferrarese illustrerà il tutto in una conferenza stampa la prossima settimana ma in città ed in provincia è tutto un brulicare di voci e commenti: e mentre nel centrosinistra c’è da scommettere che si griderà al “tradimento” (ma per ora no: ci sono fragilissimi  equilibri da mantenere  e poi quella delicata situazione nel comune Capoluogo) sul fronte avverso la “nuova” Forza Italia non gradisce affetto. Ma Ferrarese pare curarsi poco di questo “fuoco amico”: del resto è da anni oggetto di una ostinata avversione in alcuni casi sfociata nella demonizzazione (emblematica la orribile scritta apparsa sui muri dello stadio: “chi ama il calcio odia Ferrarese”).

Chi invece si preoccupa, e non senza motivo, sono quei moderati –specialmente di area cattolica- che ben conoscono alleati e referenti politici di Ferrarese e sanno bene che se l’imprenditore (già Presidente di Confindustria) è persona onesta ed affidabile  sempre aliena da scandali e/o inchieste, lo stesso non si può dire per il suo entourage. Non è questione di moralismo o di “analisi del sangue”: quella (grossa) fetta di elettorato di centro destra ha tirato un gran sospiro di sollievo quando Alfano, prendendo il coraggio a due mani, ha sancito la divisione del Pdl e marcato le differenze tra i Capezzone, Bondi, Prestigiacomo, Galan, Verdini, Carfagna eccetera ed i Giovanardi, Lupi, Roccella, Formigoni, Quagliariello, Lorenzin, Sacconi (l’ex Ministro è appena stato eletto capogruppo al Senato del Ncd). Ebbene questo elettorato guarda con fiducia a Ferrarese ma, al contempo, ha visto chi sono stati (ed ancora sono) i suoi alleati, i suoi   uomini nelle istituzioni ed i referenti del suo movimento politico.

Si sta giocando una partita importante in tale riorganizzazione in atto nel centrodestra come nel  centrosinistra:  ma il vero banco di prova per Angelino Alfano è proprio, in periferia, avere persone credibili e moralmente accettabili: molti moderati han smesso di votare Pdl proprio per la preponderanza di estremisti radicaloidi ed affaristi eticamente discutibili. Se Alfano non vigilerà attentamente su questo aspetto allora la divisione del Pdl non solo sarà stata dolorosa ma si rivelerà inutile e fallimentare.

cosimo de matteis

E’ Maurizio Sacconi il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra (NCD)

MAURIZIO SACCONI

L’Assemblea dei senatori di Nuovo centrodestra ha eletto per acclamazione il capogruppo al Senato, Maurizio Sacconi. Il capogruppo pro tempore, Laura Bianconi, resta come capogruppo vicario. Federica Chiavaroli è l’atro vicecapogruppo. Il tesoriere è Bruno Mancuso. Di seguito le parole del senatore Sacconi dopo la sua elezione:

Ringrazio Angelino Alfano e le colleghe e i colleghi senatori, tra i quali in particolare Renato Schifani, per la fiducia che mi hanno voluto accordare con uno spirito fortemente unitario. Vi è in tutti noi infatti la consapevolezza del faticoso ruolo che abbiamo voluto assumere. Toccherà per molta parte alle senatrici e ai senatori del Nuovo Centrodestra operare con tenacia ed intelligenza affinché la legislatura prosegua operosamente il suo corso nonostante i tentativi che, soprattutto dopo l’8 dicembre, alcuni porranno in essere per provocarne la fine anticipata.

Noi vogliamo evitare quella crisi dell’intero sistema democratico che inevitabilmente si produrrebbe in assenza delle necessarie riforme istituzionali e di una responsabile gestione della complessa transizione economica. E vogliamo alimentare con la nostra cultura di governo le decisioni possibili, con particolare attenzione alla liberazione della società dall’oppressione fiscale, regolatoria e giudiziaria.

 

Continueremo a contestare, per ragioni formali e sostanziali, la assurda ipotesi di decadenza da senatore di Silvio Berlusconi con la determinazione da un lato di utilizzare tutti gli strumenti istituzionali per evitarla e, dall’altro, di trarne motivo per una decisa accelerazione della introduzione di una effettiva responsabilità civile dei magistrati con lo scopo di superare le incertezze nella vita economica e le instabilità nelle istituzioni che in sua assenza si producono.

“ecco i motivi per i quali ho fiducia nelle colombe” – il parere di Francesco Agnoli

FRANCESCO AGNOLI

In principio furono le larghe intese. La vittoria risicata di Bersani, il successo di Grillo, spinsero infatti Berlusconi, per primo, con grande intuito, a proporre un governo di coalizione, tra Pd e Pdl. La mossa si rivelò intelligente, ed evitò, appunto, un governo Pd-Sel-M5S che sarebbe stato deleterio, per il paese, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello morale. Avremmo già da tempo, infatti, matrimoni gay ed anche eutanasia, nonché divieto di obiezione di coscienza rispetto alla legge 194. Grillini, vendoliani e bersaniani, infatti, hanno su per giù le stesse posizioni, in campo etico, di Pannella. Quanto all’economia, qualcuno riesce solo a immaginare quanto sarebbe successo, tra spinte vendoliane, sindacati e demagogia grillina?

Immaginare un governo Pd-Sel-M5S è molto utile per capire perché Berlusconi avesse ragione. In politica bisogna guardare alla realtà dei fatti: abbiamo oggi in Italia il parlamento più a sinistra della storia repubblicana. Un parlamento in parte, solo in parte, frenato proprio dal governo delle larghe intese voluto da Berlusconi. Un governo, si badi bene, nell’ottica di chi scrive, pieno di punti neri, da Bonino a Saccomanni, ma il migliore tra quelli possibili, alla luce dei risultati elettorali. Non è cosa da poco, infatti, che proprio Berlusconi abbia scelto come ministri, non le Prestigiacomo, le Carfagna e i Rotondi, come in passato, ma Lupi, Alfano, Lorenzin, Quagliariello, cioè tutte persone che, oltre al resto, hanno sempre dimostrato una certa attenzione ai principi non negoziabili. Come lo stesso Mario Mauro, rispetto alle cui scelte si potrà discutere, come su tutto, ma che senza dubbio è stato, in tanti anni in Europa, uno dei pochi a rappresentare e incarnare certi valori.

Ebbene ad un certo punto i falchi del Pdl hanno ritenuto che fosse giunto il momento di far cadere il governo voluto dal loro leader Berlusconi, in nome della difesa di Berlusconi stesso. Questa posizione non ha generato, ma solamente inasprito tensioni precedenti tra le due ali del partito. Cosa giova far cadere il governo, hanno argomentato le cosiddette colombe? Berlusconi verrebbe forse salvato dai vari processi che pendono sul suo capo? Dalla interdizione dai pubblici uffici che sarà sancita a breve, non appena sarà resa esecutiva la sentenza che la stabilisce? Soprattutto, andando alle elezioni, oggi come oggi, chi vincerebbe? Non è difficile prevederlo: se oggi cadesse il governo Letta, Matteo Renzi andrebbe all’incasso e il Pd potrebbe forse governare da solo, insieme a Sel. Con il Movimento di Grillo intorno al 20%. 

Quale il vantaggio per il centro destra, che si troverebbe non solo integralmente all’opposizione, ma con percentuali inferiori al 20%? Senza forza parlamentare né ministri… Far cadere oggi il governo Letta, con tutti i suoi limiti – questa la conclusione delle colombe – significherebbe dunque consegnare il paese alla sinistra per molti anni. 

La riprova dovrebbe stare in questo: che a volere oggi la caduta di Letta sono proprio Renzi, il suo nuovo sponsor De Benedetti con Repubblica, e Grillo. Con loro, sulle stesse posizioni della sinistra più radicale, che non ha mai accettato una benché minima pacificazione e legittimazione del centro destra, proprio i falchi berlusconiani. 

Ma chi sono i falchi e chi le colombe? Nella semplificazione mediatica i primi sarebbero i più fedeli amici di Silvio Berlusconi, i secondi dei “traditori” che vogliono rimanere legati alla poltrona (non si capisce bene, a questo riguardo, quale poltrona abbia per esempio uno dei primi e più coraggiosi sostenitori della scissione come Giovanardi). 

La verità è ben diversa: da mesi le cosiddette colombe da una parte sostengono che non hanno alcuna intenzione di tradire nessuno, ma di rimanere lì dove sono da sempre (nel Pdl, mentre altri hanno voluto rifare Forza Italia), e in appoggio al governo (dove Berlusconi li ha messi), dall’altra mettono in luce il tentativo dei falchi di porre le mani sull’intero partito, delegittimando alcune componenti storiche dei moderati. Che Bondi, Galan, Capezzone, Carfagna, Prestigiacomo ecc., vogliano intestarsi l’intero partito, annichilendo molte delle varie anime che lo compongono, è del resto di tutta evidenza. 

A ciò si aggiunga una divisione ideale non secondaria, e ormai di lunga data: le cosiddette colombe, infatti, appartengono per lo più a quel mondo Pdl che ha sempre guardato alla difesa dei principi non negoziabili. Basti fare alcuni nomi: Maurizio Sacconi, Eugenia Roccella, Raffaele Calabrò e Gaetano Quagliariello, oggi tutte “colombe”, sono coloro che più si sono battuti in difesa della vita di Eluana Englaro, e non solo; Eugenia Roccella, Beatrice Lorenzin sono le persone che più si sono distinte, in questa legislatura, per la difesa del diritto dei medici alla obiezione di coscienza rispetto alla legge 194; Giovanardi è da sempre, insieme ad alcuni dei personaggi già citati, uno dei più coraggiosi difensori della famiglia e delle politiche contro la droga; Roccella, Pagano, Giovanardi, Sacconi, Formigoni e altre “colombe”, infine, sono coloro che nel Pdl si sono più spesi per evitare una legge su omofobia e transfobia che oggi, con un governo Bersani-Grillo, avremmo già da tempo, e chissà con quali eccessi. 

Dall’altro lato della barricata, all’interno del Pdl, molti (non tutti) dei cosiddetti lealisti: da Sandro Bondi, coordinatore nazionale del partito, favorevole a matrimoni gay, eutanasia e smantellamento della legge 40 (che a suo tempo difese), ai suoi sodali, nel campo etico, Galan, Capezzone, Carfagna… Giustamente Giovanardi, alcuni mesi orsono si chiedeva cosa ci fosse in comune tra la sua storia politica e quella dell’ex comunista Bondi e degli altri radicali pidiellini… E aggiungeva: sono loro che se ne vanno in Forza Italia, e chiudono la porta ai nostri valori e alla nostra storia. 

Un’ultima considerazione. A lungo alcune colombe hanno perseguito la strada di una separazione consensuale: Forza Italia da una parte, se i falchi la vogliono proprio fare, e PDL2 o qualcosa di analogo dall’altra. Una divisione, insomma, concordata, senza strappi eccessivi, che permettesse ai due spezzoni del centro destra di convivere, come alternativi alla sinistra, in due case diverse, ma con una prospettiva di futura alleanza. Ma i falchi sono riusciti a convincere Berlusconi che questa operazione era negativa; lo hanno convinto, in verità, solo in parte. Al di là della facciata, infatti, risuona la dichiarazione dello stesso Berlusconi, consapevole, per di più dell’esistenza, all’interno dei falchi, di non pochi possibili pontieri (Gasparri e altri, a tratti più vicini alle colombe che ai falchi): “Non attaccate il Nuovo Centro Destra”. Con l’aggiunta, oltre tutto, che un centro destra diviso appare anche nei sondaggi più forte, perché più in grado di rappresentare mondi e culture diverse.

Difficile infatti che non sia venuto anche a lui il dubbio, in questi mesi, così ben espresso da Assuntina Morresi: “Senza identità se non quella laicista – per la quale non hanno neanche l’originalità dei laiconi di destra alla Montanelli, ma sono succubi della mentalità di sinistra – a loro (i falchi, ndr)  basta un partito dell’8, 10% come sarebbe Forza Italia, per farsi rieleggere e gestire l’eredità di Berlusconi. Se si andasse a votare adesso, infatti, sarebbe l’ultima campagna elettorale con Berlusconi ancora in circolazione, ancora capacissimo di portare i voti sufficienti a fare rieleggere questa classe dirigente (8-10%, appunto) e pure di accollarsi le spese. Poi, una volta fuori il parlamento, se Berlusconi fosse magari ai domiciliari, sarebbero loro a gestirne i contatti con l’esterno. Uno di loro sarebbe il suo portavoce. E Berlusconi ne sarebbe definitivamente preda”.

Per chi si ritiene alternativo alla sinistra, dunque, mi sembra che non rimanga che augurare ogni bene al Nuovo Centro Destra, nella speranza che anche una parte di Scelta Civica, superata la pregiudiziale Berlusconi, e il legame già archiviato con Monti, possa andare ad ingrossarne le fila, e nella certezza che Alfano e compagnia non abbiano alcuna intenzione di rovinare tutto abbracciandosi a Casini, Dellai o ad altri centristi, loro sì impegnati, da sempre, solo a galleggiare, nella peggiore tradizione democristiana. 

 

Consales, ore decisive. Giovanni Brigante (e D’Attis) invocano le urne. Si attende il Pd.

Nel provare sincera ed umana comprensione per la vicenda che vede coinvolto il

IL PD E CONSALES - Pare legato  al partito di Epifani il destino politico del Sindaco Consales: nella foto una immagine della campagna elettorale che vide mobilitarsi i big dei "democrat". Qui vediamo Consales e D'Alema
IL PD E CONSALES – Pare legato al partito di Epifani il destino politico del Sindaco Consales: nella foto una immagine della campagna elettorale che vide mobilitarsi i big dei “democrat”. Qui vediamo Consales e D’Alema

primo cittadino ci tocca al tempo stesso registrare le reazioni della città alle grane giudiziarie del Sindaco Consales ( unite a quelle di altri amministratori della città di qualche settimana fa): il maggiore partito della città -il Pd, che è poi il partito di Consales- si è riunito ieri sera per circa tre ore. Bocche cucite (o quasi) al termine della riunione cui han preso parte i consiglieri comunali e gli assessori del partito di D’Alema e Renzi. E’ probabile che in mattinata ci saranno dichiarazioni ufficiali. Ed intanto giunge un comunicato di “Sviluppo e Lavoro” –la lista del Consigliere Regionale  Giovanni Brigante- che, politichese a parte, chiede sostanzialmente lo scioglimento del Consiglio e conseguenti nuove elezioni (in coda a questo articolo la Nota integrale).E il leader del centro destra in Consiglio, Mauro D’Attis, per primo aveva già chiaramente espresso un convincimento analogo (LEGGI LE PAROLE DI D’ATTIS) rivolgendo tale invito a tutte le forze politiche e, segnatamente, a coloro i quali erano stati i candidati Sindaco –oltre allo stesso D’Attis- e cioè Roberto Fusco, Riccardo Rossi e Giovanni Brigante. Pare destinata, pertanto, a chiudersi prematuramente questa consigliatura che, del resto, fin dai primi mesi ha visto fibrillazioni varie e conseguenti rimpasti (inchieste giudiziarie a parte che, è bene ribadirlo, non riguardano solo il primo cittadino). E la città, fra disincanto e delusione, assiste impotente.

cosimo de matteis

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L’Associazione “Sviluppo e Lavoro”, interpretando il disagio e lo smarrimento della popolazione     brindisina per l’ennesima indagine giudiziaria che ha coinvolto il vertice dell’amministrazione cittadina, auspica che la magistratura concluda l’inchiesta in tempi rapidi. 

Riteniamo opportuno che il Consiglio Comunale venga convocato con urgenza per dibattere pubblicamente nelle sedi istituzionali su quanto avvenuto e valutare se esistano ancora le condizioni per proseguire con questa esperienza amministrativa. 

Ci rivolgiamo al PD, partito di maggioranza relativa che ha espresso il primo cittadino, perché favorisca un confronto franco e leale tra le forze politiche presenti in consiglio per costruire una maggioranza politica, attraverso una nuova consultazione elettorale in grado di garantire la governabilità nella trasparenza e nella legalità, condizioni di cui la città ha assoluto bisogno, oggi più che mai.